Progetti
QUARTETTO ARRIGO CAPPELLETTI - GIULIO MARTINO |
Arrigo Cappelletti pianoforte
Giulio Martino sax tenore
Adrian Myhr contrabbasso
Tore Sandbakken batteria
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Una scommessa sorprendente, lirica, spiazzante: l’incontro fra tango argentino (vecchio amore di Arrigo Cappelletti) e libera improvvisazione, su temi scritti appositamente da Cappelletti. La collaborazione fra Arrigo Cappelletti e Giulio Martino risale ormai a qualche anno e ha dato luogo a due Cd, uno in duo (“Infant Eyes”, dedicato a Wayne Shorter) e l’altro in quartetto (“Mysterious”, per la prestigiosa etichetta inglese Leorecords), che ha avuto grandi riconoscimenti internazionali. Riferendosi a quest’ultimo il critico Vincenzo Roggero su All About Jazz così scrive: “Vi è un gran senso di souplesse nella musica contenuta in Mysterious, che ha qualcosa di metafisico nei suoi tratti, con atmosfere rarefatte ma rese vibranti dagli intricati e asimmetrici comportamenti delle voci protagoniste. Il sax di Giulio Martino, asciutto e volitivo il tenore, tagliente il soprano, si combina a meraviglia con il pianismo privo di orpelli, essenziale, sobrio ma evocativo di Cappelletti, mentre la propulsione assicurata dal contrabbasso di Roberto Piccolo e dalla batteria di Nicola Stranieri possiede l'elasticità e il giusto grado di frammentazione per esaltare al meglio lo sviluppo delle esecuzioni” . Ora il quartetto si propone con una ritmica rinnovata e cioè con i due norvegesi Adrian Myhr (contrabbasso) e Tore Sandbakken (batteria), da Cappelletti incontrati durante un suo seminario Erasmus per il conservatorio di Venezia, dove da diversi anni è docente di jazz. Una formazione che sottolinea ancor più il carattere libero, ondivago e avventuroso della musica del quartetto, come testimoniato da Jean Buzelin su Culture Jazz: : “du blues au Brésil, de l’opéra italien à l’Afrique de l’Ouest, de la musique contemporaine à Paul Bley (surtout) et Cecil Taylor”. |
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ARRIGO CAPPELLETTI INCONTRA IL FADO |
Arrigo Cappelletti piano
Ana Moura voce
Jorge Fernando chitarra e voce
Custodio Castelo chitarra portoghese
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Nel corso della sua esperienza portoghese Arrigo Cappelletti non si è limitato a proporre un jazz mescolato alle sonorità e atmosfere del fado, ma ha composto veri e propri fado tradizionali affidandoli all’interpretazione di alcuni fra i più celebri esponenti del fado portoghese quali Ana Moura, Jorge Fernando e Custodio Castelo. E’ nato così uno spettacolo in cui le composizioni di Cappelletti si affiancano ai fado più famosi senza che atmosfere e qualità interpretativa ne risultino mutate. Naturalmente l’aggiunta del pianoforte di Cappelletti al classico trio fado, composto da voce, viola (chitarra) e chitarra portoghese, determina una complessità ritmica e un dialogo fra pianoforte e chitarra portoghese sconosciuti nelle esecuzioni tradizionali.
Si propone qui un esempio di fado scritto da Cappelletti sopra la sonata K.109 di Domenico Scarlatti con testo di Fernando Pessoa ed eseguito dal trio succitato più Arrigo Cappelletti al pianoforte al Palacio da Foz di Lisbona.
Questo fado compare nel film musicale “Un gioco ardito” (Francesco Leprino, Il Gran Sole, 2006) sul compositore Domenico Scarlatti. |
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TRIO ARRIGO CAPPELLETTI |
Arrigo Cappelletti
piano
John
Hebert contrabbasso
Jeff Hirshfield batteria
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Video |
Blajana (con Tito Mangialajo al contrabbasso e Ferdinando Faraò alla batteria)
Isn't romantic (con Tito Mangialajo al contrabbasso e Ferdinando Faraò alla batteria) |
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Dopo molti anni in cui si è dedicato a una ricerca
musicale senza frontiere (dal tango-jazz con Coscia e Manoury
al fado portoghese con Alexandra, Custodio Castelo, Jorge Fernando,
dalle composizioni dedicate ai più grandi poeti del novecento
alle attuali sperimentazioni in duo con Giulio Visibelli) Arrigo
Cappelletti è tornato nel 2004 con alcuni concerti (al
Blue Note di Milano, al “Classico” e alla Palma
di Roma, al Festival Ecojazz di Reggio Calabria) e con il CD
Arrigo Cappelletti trio in New York, registrato nell’agosto
2005 a NY e appena uscito per Music Center, al suo primo amore:
il trio classico con pianoforte. Dall’album Singolari
Equilibri, realizzato nel ’92 con Haemi Haemmerli
e Bill Elgart, sintesi di lirismo e ricerca esplicitamente influenzato
da Paul Bley e segnalato sulla Penguin Guide to Jazz
come uno dei più importanti CD in trio degli ultimi anni,
le sue esibizioni in trio erano diventate infatti sempre più
rare. Ora Cappelletti propone il trio con due grandi esponenti
dell’avanguardia jazzistica newyorchese, il contrabbassista
John Hebert e il batterista Jeff Hirshfield, e lo fa con un
programma che se da un lato si ispira al lirismo, alla rarefazione
e all’ironia di Paul Bley (cui nel frattempo ha dedicato
un libro, Paul Bley, la logica del caso) dall’altro
non dimentica la fondamentale lezione del blues e degli standards. |
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DUO CAPPELLETTI, VISIBELLI |
Arrigo Cappelletti
piano
Giulio Visibelli sax soprano, flauto
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Una scommessa spiazzante, lirica, beffarda: l’incontro
fra tango e jazz liberamente improvvisato, su composizioni
di Arrigo Cappelletti. Ne sono promotori due musicisti jazz,
Cappelletti e Visibelli, la cui collaborazione, risalente
all’album Pianure, primo esperimento di tango-jazz
in Italia, è sempre stata all’insegna della ricerca
musicale al di là delle frontiere. In duo Cappelletti
e Visibelli hanno registrato nel 99 il CD Freetango
per l’etichetta CDPMLyon e nel 2003 il CD The Kid
per l’etichetta Splasch e suonato nel 2000 al Festival
Internazionale del jazz di Clusone, al Festival Internazionale
Jazz&Wine (Castello di Dobrovo-Slovenia), al Festival
di Villa Arconati ( partecipazione di Maria Anadon), al Festival
milanese dell’Unità, nel 2003 al Festival “Le
voci del jazz” all’Auditorium di Milano (partecipazione
di Polina Runovskaya), nel 2004 a Iseo Jazz e a Siena Jazz.
Con l’aggiunta di uno dei più grandi bassisti
e compositori del jazz moderno, Steve Swallow, hanno registrato
il CD Little poems, uscito per l’etichetta
Splasch nel Gennaio 2002 con note di copertina di Ed Hazell
e dedicato alla memoria della poetessa americana Sylvia Plath,
e riproposto lo storico trio degli anni ’60 BLEY-SWALLOW-GIUFFRE’,
che diede inizio a un jazz di ricerca di ispirazione europea
e cameristica; con Steve Swallow hanno anche realizzato numerosi
concerti nell’estate del 2002 e accompagnato in ben
tre occasioni la proiezione del film di Charlie Chaplin The
Kid (Il monello). Nell’ottobre del 2004 il video
On Smoking, realizzato da Francesco Leprino, basato
su musiche loro, ha partecipato al prestigioso Festival Not
Stll Art ( Brooklyn, NYC )
“Questa musica gode di una libertà che
non è mai alea, muovendosi con quel limpido procedere,
sobrio ed essenziale, che è connaturato al modo di
esprimersi di entrambi i musicisti. E quanto al tango, raramente
è presente in modo esplicito; viene più che
altro evocato attraverso uno sguardo al suo mondo espressivo,
la cui componente lirico-malinconica tocca corde alle quali
i due musicisti (soprattutto Cappelletti) sono molto sensibili:
Si può allora dire che ci troviamo di fronte ad una
riflessione sul clima emotivo del tango, fatta usando le parole
e la sintassi del jazz”
Maurizio Franco |
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TRA JAZZ E FADO |
Maria Antonazzo
voce
Fausto Beccalossi fisarmonica
Alessandra Franco voce
Arrigo
Cappelletti pianoforte e composizione
Ospiti |
Custodio Castelo chitarra portoghese |
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Innamorato da anni del Portogallo, dopo aver realizzato con il CD “Terras do risco” (Amiata-EMI), registrato a Lisbona nel ‘99, una sintesi fra fado, jazz e musica per il teatro di K.Weill, il compositore e pianista jazz Arrigo Cappelletti ha coinvolto nel corso degli anni nel suo progetto alcuni dei dei più illustri esponenti del nuovo fado portoghese, Jorge Fernando (voce e chitarra), Ana Moura e Alexandra (voce), Custodio Castelo e José Manuel Neto (chitarra portoghese). Questa volta si presenta insieme a due fra i più significativi esponenti del nuovo jazz italiano, aperti e coraggiosi come lui nell’aprirsi agli influssi di altre musiche, e al famoso solista di chitarra portoghese Custodio Castelo. La musica, scritta o arrangiata da Arrigo Cappelletti, principalmente su testi poeti portoghesi, si muove con grande libertà nei dintorni delle atmosfere del fado, mischiandole con un po’ di jazz, tango, musica popolare ed avanguardia novecentesca (Satie, Poulenc. Faurè, ma anche Weil ed Eisler), in un clima di grande anticonformismo e apertura culturale; un fado insomma senza stereotipi e senza folclore, aperto all’Europa e al mondo. |
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ARRIGO CAPPELLETTI, RALPH ALESSI |
Arrigo Cappelletti
piano
Ralph
Alessi tromba
Ospite |
Furio Sandrini voce
recitante |
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Con questo duo, che ha avuto il suo battesimo in una tournèe
nell’estate 2005 Arrigo Cappelletti si unisce al trombettista
americano Ralph Alessi, importante esponente della avanguardia
jazzistica newyorchese, in un progetto all’insegna della
libera improvvisazione. Una musica aperta, lirica , piena di
sorprese e di riferimenti non solo al jazz ma alla musica del
900. Scrive Arrigo Cappelletti nel suo libro su Paul Bley:
Abolizione del tema, sua sostituzione con frammenti melodici
sparsi, casuali, ininfluenti. Ciascuno di questi frammenti ha
la forza di ripetersi per un po’, modificandosi leggermente,
ma non di dar luogo a un discorso musicale organico e capace
di sviluppo. Dopo un po’ non resta che il silenzio, che
ha fra le altre sue funzioni quella di punteggiatura; un modo
per organizzare e scandire un discorso altrimenti privo di organizzazione
e di struttura.
In duo Cappelletti ed Alessi si prestano alle sperimentazioni
più svariate: dall’accompagnamento improvvisato
di immagini di film muti, come hanno fatto con Aurora
di F.Murnau, al dialogo con i testi di 0-24 Divieto di sosta,
del filosofo, scrittore e disegnatore satirico, sotto lo pseudonimo
di Corvorosso, Furio Sandrini, in questo caso voce recitante
insieme a loro. |
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ARRIGO CAPPELLETTI PLAYS MONK |
Arrigo Cappelletti
piano
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Arrigo Cappelletti est manifestement un formidable pianiste qui possède toutes les qualités : technique, maîtrise, sens harmonique et imagination. Sa lecture de Monk est particulièrement originale.
MARTIAL SOLAL
Arrigo Cappelletti è uno dei tanti pianisti jazz a cimentarsi al piano solo con la musica di Thelonius Monk. Tuttavia il suo approccio alla musica di Monk si distingue per il carattere anti-convenzionale e al tempo stesso rigoroso. Non vi è nulla qui del ‘girovagare’ libero e rapsodico di tanti esperimenti solistici al pianoforte. Le composizioni di Monk sono smontate e ricostruite in modo libero e risultano tutte, almeno all’inizio, irriconoscibili. Ma Cappelletti si mantiene fedele al loro nucleo di riferimento e, soprattutto, allo ‘spirito’ della musica di Monk. A brani celeberrimi come “Ask Me Now”, “Pannonica”, “Crepuscule With Nellie”, “Ruby My Dear”, “I mean You”, “Monk’s Mood” etc...si uniscono nel progetto composizioni di Cappelletti direttamente ispirate a Monk come “Breaks”, “Tanghedia”, “For Andrea”, “Durate”.
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METAMORPHOSIS PROJECT feat. MAT MANERI |
Arrigo Cappelletti pianoforte
Mat Maneri viola
Andrea Massaria chitarra
Nicola Stranieri batteria
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Coraggioso e innovativo, questo quartetto propone un free jazz lirico, avventuroso, aperto dove si può trovare di tutto: da Mahler e Satie a Bill Evans, dal tango all’elettronica, dal blues a trasgressivi’ come Carla Bley, Jimi Hendrix e Thelonius Monk. Tutto ciò non appare giustapposto e ‘citato’ ma ‘filtrato’, trasformato, metabolizzato nel corso dell’improvvisazione collettiva, vissuta come processo di costante elaborazione e metamorfosi dei materiali. In questa ricerca ai confini della tonalità un ruolo fondamentale spetta al violista Matt Maneri, uno dei grandi del free jazz, già collaboratore di Cecil Taylor, Paul Motian, Matthew Shipp, Joe Morris, e membro della Boston Microtonal Society, che con la sua viola inquieta e tonalmente ambigua evoca più che citare il lirismo del tango e la disperazione del blues. Ma un ruolo parimenti importante spetta al pianista Arrigo Cappelletti, autore di gran parte dei temi, ispiratore del primo gruppo di tango-jazz in Italia alla fine degli anni ’80, e al chitarrista Andrea Massaria, che con il suono filtrato e inquietante della sua chitarra compensa il lirismo di Cappelletti e Maneri con misura ed eleganza. Il batterista Nicola Stanieri equilibra il tutto con attenzione e sensibilità. |
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